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Vale a dire fornaci per la produzione della calce, nel Basso Sarca vengono citate fin dai primi secoli del Secondo Millennio (“Statuti di Riva” – 1274) a proposito dei vincoli esistenti per il taglio della legna, indispensabile per il funzionamento della fornace.
La calchera di tipo tradizionale assomiglia ad un “silos” in muratura, il cui diametro varia tra i due-tre metri e con un’altezza di quattro metri. La calce veniva ricavata dalla pietra calcarea all’interno della fornace. I sassi di realizzazione della calchera dovevano perciò sopportare alte temperature.
Le calchere sono state riscoperte dagli “Operatori Ambientali” nel 1998, con uno specifico censimento del Basso Sarca e Ledro; ne sono state censite 130, la maggior parte delle quali si trovava in uno stato d’abbandono, invase dalla vegetazione o trasformate in enormi bidoni d’immondizia.